La creatività non è uno stato continuo, ma si rinnova attimo per attimo, è
un movimento in cui non c'è né l'"io", né il "mio", in cui il pensiero non è
concentrato su alcuna particolare esperienza, ambizione, risultato, fine o
motivazione. Soltanto quando il sé si annulla, si realizza la creatività -
quello stato dell'essere che solo rende possibile la realtà, quello stato
che è creatore di tutte le cose. Ma tale stato non può essere concepito o
immaginato, non può essere formulato o copiato, non può essere conseguito
attraverso alcun sistema, alcuna filosofia, alcuna disciplina; al contrario,
si realizza soltanto attraverso la comprensione del processo totale del sé.
La comprensione di sé non è un risultato, un punto di arrivo; è il vedersi
attimo per attimo nello specchio dei rapporti - i propri rapporti con la
proprietà, le cose, le persone, le idee.
(J.Krishnamurti)
lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Devi andare oltre la rete
M. Quando dico che un fatto è senza cause, intendo senza una causa in particolare. non c'era bisogno di tua madre per farti venire al mondo: saresti potuto nascere da un'altra donna. Ma non saresti potuto nascere senza il sole e la terra. E anche questi non avrebbero potuto causare la tua nascita senza il fattore più importante: il tuo desiderio di nascere. E' il desiderio che ti dà la vita, il nome e la forma.
Il desiderabile è immaginato e voluto, e si manifesta in modo tangibile o concepibile. Così viene creato il mondo in cui viviamo, il nostro mondo personale.Il mondo reale è al di là della comprensione mentale; noi lo vediamo attraverso la rete dei desideri, diviso tra piacere e dolore, giusto e sbagliato, interiore ed esterno. Per vedere l'universo quale è, devi andare oltre la rete. Non è difficile perché la rete è piena di buchi.
V. Che cosa vuoi dire con 'buchi'? E dove li trovo?
M. Osserva la rete e le sue molteplici contraddizioni. Sei tu che fai e disfi ad ogni passo. Vuoi pace, amore e felicità, e ce la metti tutta per creare dolore, odio e guerra. Vuoi la longevità e mangi troppo, vuoi l'amicizia e sfrutti gli altri. Guarda la tua rete e rimuovi le contraddizioni di cui è composta: il solo fatto di osservarle le farà sparire.
(Io sono Quello, Sri N. Maharaj)
(Io sono Quello, Sri N. Maharaj)
sabato 29 dicembre 2012
Consapevolezza
Non esiste vita senza relazione; comprendere questa relazione non significa isolamento. Al contrario richiede pieno riconoscimento e totale consapevolezza del globale processo della relazione.
Come si fa ad essere consapevoli? Come siamo consapevoli di qualcosa? Come sei consapevole della relazione con una persona? Come sei consapevole degli alberi, del richiamo di un uccello? Come fai ad essere consapevole delle tue reazioni quando leggi un giornale? Siamo coscienti delle risposte superficiali della mente quanto delle reazioni profonde?
Come siamo consapevoli di qualcosa? In primo luogo siamo consapevoli (non lo siamo forse?) di una reazione ad uno stimolo, e questo è un fatto evidente; vedo qualcosa di bello e c'è una risposta, quindi una sensazione, contatto identificazione e desiderio. Questo e il processo ordinario, non è vero?
Possiamo osservare quello che accade nel momento senza studiare dei libri per farlo.
Così è attraverso l'identificazione che abbiamo piacere e dolore. La nostra "abilità" consiste in questa preoccupazione di cercare il piacere e di evitare il dolore, non trovate?
Se sei interessato a qualcosa, ti da piacere ne nasce subito una "capacità" immediata, c'è la consapevolezza istantanea di quel fatto, e se si tratta di qualcosa di doloroso quella capacità consiste nel sapere com'evitarlo.
Così sino a che cerchiamo un'"abilità" per comprendere noi stessi siamo destinati a fallire, perché la comprensione di noi stessi non dipende da questa "capacità". Non si tratta di una tecnica che sviluppi, coltivi e accresci con il tempo, attraverso un costante affinamento. Questa coscienza di sé si può ottenere solo nell'atto della relazione; può essere sentita nel modo in cui in cui parliamo e in cui ci comportiamo.
Guardati senza nessuna identificazione, senza alcun confronto, senza alcuna condanna, guarda soltanto e noterai che accade una cosa straordinaria. Non solo poni fine ad un'attività inconscia - la maggior parte delle nostre attività sono inconsce - non solo metti fine a ciò, ma sei anche consapevole delle motivazioni della tua azione, senza indagare e senza scavare.
(J. Krishnamurti)
venerdì 28 dicembre 2012
Noi siamo il mondo
Il mondo è il nostro rapporto con gli altri, non qualcosa di separato da voi e me; il mondo, la società, è il rapporto che stabiliamo o cerchiamo di stabilire fra ciascuno di noi.
Dunque, il problema siamo voi e io, e non il mondo, perché il mondo non è altro che la proiezione di noi stessi e comprendere il mondo vuol dire comprendere noi stessi.
Il mondo non è separato da noi; noi siamo il mondo, e i nostri problemi sono i problemi del mondo.
(La conoscenza di sé, Krishnamurti)
Dunque, il problema siamo voi e io, e non il mondo, perché il mondo non è altro che la proiezione di noi stessi e comprendere il mondo vuol dire comprendere noi stessi.
Il mondo non è separato da noi; noi siamo il mondo, e i nostri problemi sono i problemi del mondo.
(La conoscenza di sé, Krishnamurti)
giovedì 27 dicembre 2012
Ricorda
Ricorda: non puoi abbandonare ciò che non conosci. Per andare oltre te stesso devi conoscerti.
(Io sono Quello, Sri N. Maharaj)
(Io sono Quello, Sri N. Maharaj)
sabato 22 dicembre 2012
Perché la conoscenza è tenuta così accuratamente segreta?
"Vi sono due risposte, disse G.; in primo luogo, questa conoscenza non è tenuta segreta, e in secondo luogo non può, per la sua stessa natura, diventare proprietà comune. Esamineremo subito questo secondo punto. Vi proverò in seguito che la conoscenza, egli accentuò la parola,è molto più accessibile di quanto si creda a coloro che sono capaci di assimilarla; il guaio è che la gente o non la vuole o non la può ricevere."
Ma innanzitutto bisogna capire che la conoscenza non può appartenere a tutti e non può neppure appartenere a molti. Tale è la legge. (...)
"Se, per dorare degli oggetti, prendiamo una certa quantità d'oro,dobbiamo conoscere o calcolare il numero esatto degli oggetti che con questa quantità si potranno dorare. Se tentiamo di dorarne un numero maggiore, la doratura risulterà ineguale, a chiazze, ed essi appariranno peggiori che se non fossero stati dorati del tutto; di fatto, avremo sprecato il nostro oro." La distribuzione della conoscenza si basa su un principio rigorosamente analogo. Se la conoscenza dovesse esser data a tutti, nessuno riceverebbe nulla. Se essa è riservata a pochi, ciascuno ne riceverà abbastanza non solo per conservare ciò che riceve, ma per accrescerlo.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Ma innanzitutto bisogna capire che la conoscenza non può appartenere a tutti e non può neppure appartenere a molti. Tale è la legge. (...)
"Se, per dorare degli oggetti, prendiamo una certa quantità d'oro,dobbiamo conoscere o calcolare il numero esatto degli oggetti che con questa quantità si potranno dorare. Se tentiamo di dorarne un numero maggiore, la doratura risulterà ineguale, a chiazze, ed essi appariranno peggiori che se non fossero stati dorati del tutto; di fatto, avremo sprecato il nostro oro." La distribuzione della conoscenza si basa su un principio rigorosamente analogo. Se la conoscenza dovesse esser data a tutti, nessuno riceverebbe nulla. Se essa è riservata a pochi, ciascuno ne riceverà abbastanza non solo per conservare ciò che riceve, ma per accrescerlo.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
venerdì 21 dicembre 2012
Espedienti
Il Budda sa che le menti degli esseri viventi sono timorose, deboli e meschine; così, avvalendosi del potere degli espedienti, egli predica due nirvana per offrire un luogo di riposo lungo il cammino. Ma se gli esseri viventi indugiano in questi due stadi, allora il Tathagata dice loro: Non avete ancora compreso ciò che deve essere fatto, Lo stadio in cui avete scelto di rimanere è vicino alla saggezza del Budda, ma dovete ponderare e riflettere oltre. Questo nirvana che avete conseguito non è quello vero. Semplicemente il Tathagata, utilizzando il potere degli espedienti, predica il veicolo del Budda operando delle distinzioni, come se fossero tre." «Il Budda è come quella guida che, per offrire un luogo di riposo, fa apparire d'incanto una grande città e, quando percepisce che i viaggiatori si sono riposati, dice loro: Il luogo ove si trovano i tesori è molto vicino. Questa città non è reale, è solo un miraggio che ho evocato d'incanto."
(il sutra del loto)
(il sutra del loto)
giovedì 20 dicembre 2012
Bisogna imparare da coloro che sanno
E tuttavia certe teorie affermano che la conoscenza può venire senza alcuno sforzo, che essa può essere acquisita anche dormendo.
Il solo fatto che esistano simili teorie costituisce una spiegazione supplementare del fatto che la conoscenza non può raggiungere gli uomini. Allo stesso tempo è essenziale comprendere che gli sforzi indipendenti di un uomo per raggiungere qualcosa in questa direzione non possono, da soli, dare alcun risultato.
Un uomo può raggiungere la conoscenza soltanto con l'aiuto di coloro che la posseggono. Questo deve essere compreso fin dall'inizio. Bisogna imparare da coloro che sanno".
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
martedì 18 dicembre 2012
Ma come evadere?
Voi non vi rendete conto della vostra situazione. Voi siete in prigione e tutto ciò che potete desiderare, se avete del buon senso, di evadere. Ma come evadere? Occorre perforare un muro, scavare una galleria. Un uomo solo non può fare niente, ma supponete che siano dieci o venti che lavorano a turno; assistendosi l'un l'altro possono finire la galleria ed evadere.
Inoltre, nessuno può fuggire dalla prigione senza l'aiuto di coloro che sono già fuggiti.
Solo essi possono dire in che modo l'evasione è possibile e far giungere ai prigionieri gli utensili e tutto ciò che può essere necessario.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Inoltre, nessuno può fuggire dalla prigione senza l'aiuto di coloro che sono già fuggiti.
Solo essi possono dire in che modo l'evasione è possibile e far giungere ai prigionieri gli utensili e tutto ciò che può essere necessario.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
lunedì 17 dicembre 2012
E poi bisogna imparare a dire la verità.
"E poi bisogna imparare a dire la verità. Anche questo vi sembra strano. Non vi rendete conto che si debba imparare a dire la verità.Vi sembra che basti desiderare o decidere di dirla. E io vi dico che è relativamente raro che le persone dicano una bugia deliberatamente.Nella maggior parte dei casi pensano di dire la verità. Mentono continuamente, sia a se stessi che agli altri. Di conseguenza nessuno comprende gli altri, né se stesso. Pensateci: potrebbero esserci tante discordie, profondi malintesi e tanto odio verso il punto di vista o l'opinione altrui, se le persone fossero capaci di comprendersi l'un l'altro? Ma non possono comprendersi perché non possono non mentire. Dire la verità è la cosa più difficile del mondo; si deve studiare molto, e per molto tempo, per poter un giorno dire la verità. Il desiderio solo non basta.
Per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere cosa è la verità e cos'è una menzogna; e prima di tutto in se stessi.
E questo nessuno lo vuol conoscere"
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere cosa è la verità e cos'è una menzogna; e prima di tutto in se stessi.
E questo nessuno lo vuol conoscere"
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
domenica 16 dicembre 2012
Non vale la pena di parlare nel linguaggio ordinario, perché, in questa lingua è impossibile comprenderci. Questo vi stupisce. Ma è la verità.Per riuscire a comprendere è necessario imparare un'altra lingua. Nella lingua che parla la gente non ci si può capire. Vedrete più tardi perché è così.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
sabato 15 dicembre 2012
Non vi è nulla, assolutamente nulla, che possa essere fatto?
Era molto difficile da mandar giù.
"Non vi è nulla, assolutamente nulla, che possa essere fatto?",domandai.
"Assolutamente nulla".
"E nessuno può fare nulla?".
"È un'altra questione. Per fare, bisogna essere.
E bisogna per prima cosa comprendere cosa significa essere."
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
venerdì 14 dicembre 2012
Se capite questo, ci sarà più facile parlare.
"Ma per stabilire questo fatto, per comprenderlo, per convincersi della sua verità, bisogna liberarsi da mille illusioni sull'uomo, sul suo potere creativo, sulla sua capacità di organizzare coscientemente la sua propria vita, e così via. Tutto questo in realtà non esiste. Tutto accade— movimenti popolari, guerre, rivoluzioni, cambiamenti di governi,tutto accade. E capita esattamente nello stesso modo in cui tutto accade nella vita dell'uomo preso individualmente. L'uomo nasce, vive, muore,costruisce case, scrive libri, non come lo desidera, ma come capita.Tutto accade. L'uomo non ama, non desidera, non odia — tutto accade."Nessuno vi crederà se gli dite che non può fare nulla. Questa è la cosa più offensiva e spiacevole che si possa dire alla gente. Ed è particolarmente spiacevole e offensiva perché è la verità e nessuno vuol conoscere la verità."
Se capite questo, ci sarà più facile parlare. Ma una cosa è capire con l'intelletto che l'uomo non può far nulla ed un'altra sentirlo vivamente 'con tutta la propria massa'; essere realmente convinti che è così e mai dimenticarlo.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Se capite questo, ci sarà più facile parlare. Ma una cosa è capire con l'intelletto che l'uomo non può far nulla ed un'altra sentirlo vivamente 'con tutta la propria massa'; essere realmente convinti che è così e mai dimenticarlo.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
giovedì 13 dicembre 2012
Come ci si può liberare dalle idee false?
"Di nuovo voi parlate di un'altra cosa. Voi parlate degli errori derivanti dalle percezioni, ma non si tratta di questo. Nei limiti di date percezioni si può sbagliare più o meno. Come vi ho già detto, la suprema illusione dell'uomo è la sua convinzione di poter fare.
Tutti pensano di poter fare, vogliono fare, e la loro prima domanda riguarda sempre ciò che dovranno fare. Ma a dire il vero, nessuno fa qualcosa e nessuno può fare qualcosa. Questa è la prima cosa che bisogna capire.
Tutto accade.
Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, tutto ciò che viene da lui —tutto questo accade.
E questo capita allo stesso modo come la pioggia cade perché la temperatura si è modificata nelle regioni superiori dell'atmosfera, come la neve fonde sotto i raggi del sole,come la polvere si solleva con il vento.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
martedì 11 dicembre 2012
Cosa deve fare?
Un'altra conversazione è rimasta nella mia memoria.
Domandavo a G. che cosa un uomo dovesse fare per assimilare il suo insegnamento.
"Cosa deve fare?, esclamò come se la domanda lo sorprendesse.Ma egli è incapace di
fare qualcosa. Deve prima di tutto comprendere certe cose. Ha migliaia d'idee false e di concezioni false soprattutto su di sé e deve cominciare con il liberarsi perlomeno da alcune di esse, se vuole acquistare qualcosa di nuovo. Altrimenti, il nuovo sarebbe edificato su una base falsa ed il risultato sarebbe ancora peggiore"
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Domandavo a G. che cosa un uomo dovesse fare per assimilare il suo insegnamento.
"Cosa deve fare?, esclamò come se la domanda lo sorprendesse.Ma egli è incapace di
fare qualcosa. Deve prima di tutto comprendere certe cose. Ha migliaia d'idee false e di concezioni false soprattutto su di sé e deve cominciare con il liberarsi perlomeno da alcune di esse, se vuole acquistare qualcosa di nuovo. Altrimenti, il nuovo sarebbe edificato su una base falsa ed il risultato sarebbe ancora peggiore"
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
lunedì 10 dicembre 2012
Il guaio è che nessuno conosce bene qualcosa.
Dicendo questo, pensavo in modo particolare ai 'Tarocchi' e a tutta la letteratura riguardante i 'Tarocchi'.
"Sì, disse G., attraverso la lettura si può trovare molto. Per esempio, considerate il vostro caso: voi potreste conoscere già molte cose se foste capace di leggere.
Mi spiego: se voi aveste compreso tutto quello che avete letto nella vostra vita, avreste già la conoscenza di ciò che ora cercate. Se aveste capito tutto quanto è scritto nel vostro libro, qual è il suo titolo? — e invece delle parole Tertium Organum' *pronunciò qualcosa di assolutamente impossibile — toccherebbe a me venire da voi, inchinarmi e pregarvi di insegnarmi.
Ma voi non comprendete né quello che leggete, né quello che scrivete. Non capiteneppure quel che significa la parola comprendere.
La comprensione è tuttavia la cosa essenziale, e la lettura può essere utile solo a condizione che si comprenda ciò che si legge.
Ma naturalmente nessun libro può dare una preparazione reale. È quindi impossibile dire quali siano i libri migliori.
Ciò che un uomo conosce bene — e accentuò la parola'bene' — questa può essere la sua preparazione. Se un uomo sa bene come si prepara il caffè, o come si fanno bene le scarpe, allora è già possibile parlare con lui. Il guaio è che nessuno conosce bene qualcosa.
Tutto è conosciuto alla meglio, in modo superficiale".
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
"Sì, disse G., attraverso la lettura si può trovare molto. Per esempio, considerate il vostro caso: voi potreste conoscere già molte cose se foste capace di leggere.
Mi spiego: se voi aveste compreso tutto quello che avete letto nella vostra vita, avreste già la conoscenza di ciò che ora cercate. Se aveste capito tutto quanto è scritto nel vostro libro, qual è il suo titolo? — e invece delle parole Tertium Organum' *pronunciò qualcosa di assolutamente impossibile — toccherebbe a me venire da voi, inchinarmi e pregarvi di insegnarmi.
Ma voi non comprendete né quello che leggete, né quello che scrivete. Non capiteneppure quel che significa la parola comprendere.
La comprensione è tuttavia la cosa essenziale, e la lettura può essere utile solo a condizione che si comprenda ciò che si legge.
Ma naturalmente nessun libro può dare una preparazione reale. È quindi impossibile dire quali siano i libri migliori.
Ciò che un uomo conosce bene — e accentuò la parola'bene' — questa può essere la sua preparazione. Se un uomo sa bene come si prepara il caffè, o come si fanno bene le scarpe, allora è già possibile parlare con lui. Il guaio è che nessuno conosce bene qualcosa.
Tutto è conosciuto alla meglio, in modo superficiale".
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
domenica 9 dicembre 2012
Questo deve essere compreso.
Tutte le persone che voi vedete, che conoscete, che vi può capitare di conoscere, sono macchine, vere e proprie macchine che lavorano soltanto sotto la pressione di influenze esterne, come voi stesso avete detto. Macchine sono nate e macchine moriranno. (...) ma vi è una possibilità di cessare di essere una macchina. E' a questo che noi dobbiamo pensare e non certo ai diversi tipi di macchine esistenti.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
sabato 17 novembre 2012
I Budda attualmente esistenti nelle dieci direzioni, cui fanno offerte gli esseri celesti e umani,e che, numerosi come le sabbie del Gange, sono apparsi nel mondo per recare pace e conforto agli esseri viventi, anch'essi espongono la Legge in questo modo. Comprendendo la verità fondamentale dell'estinzione,impiegano il potere degli espedienti e, sebbene indichino vari sentieri differenti, in verità lo fanno solo in nome del veicolo del Budda. Essi conoscono le azioni degli esseri viventi, i pensieri riposti nel profondo della loro mente, le azioni da loro compiute nel passato, i loro desideri, la loro natura, il potere dei loro sforzi, se le loro capacita sono acute o limitate e, impiegando varie cause e condizioni, similitudini, parabole e altre parole e frasi, predicano con gli espedienti appropriati. Anch'io ora faccio così:per portare pace e conforto agli esseri viventi utilizzo varie dottrine differenti per disseminare la via del Budda. Con il potere della mia saggezza percepisco la natura e i desideri degli esseri viventi e, servendomi di espedienti, predico queste dottrine facendo ottenere a tutti gli esseri viventi gioia e felicità.Sappi, Shariputra,che, guardando le cose con l'occhio del Budda,vedo gli esseri viventi nei sei sentieri, poveri e afflitti, sprovvisti di meriti e di saggezza, avviarsi sull'impervio sentiero della nascita e della morte continuando a soffrire senza tregua; li vedo profondamente attaccati ai cinque desideri, come uno yak innamorato della sua coda; tanto abbagliati dall'avidità e dall'infatuazione, che come ciechi non riescono a vedere nulla. Non ricercano il Budda con la sua grande potenza né la Legge che può porre fine alle loro sofferenze, ma si addentrano profondamente in concezioni erronee, sperando di parare la sofferenza con sofferenze ancora maggiori. Per il bene di questi esseri viventi faccio scaturire dal mio cuore una grande compassione.
(Sutra del Loto)
(Sutra del Loto)
sabato 10 novembre 2012
l'energia indispensabile al "ricordo di sé"
Arriviamo alla conclusione che dobbiamo "ricordarci di noi". Ma non possiamo farlo se non abbiamo in noi l'energia indispensabile al "ricordo di sé". Non possiamo studiare, comprendere o sentire qualcosa se non abbiamo l'energia richiesta per questa comprensione, questo sentimento o questo studio.
Cosa deve fare quindi un uomo quando comincia a rendersi conto che non ha abbastanza energia per raggiungere lo scopo che si è fissato?
La risposta a questo interrogativo è che ogni uomo normale ha abbastanza energia per cominciare il lavoro su di sé. E' necessario soltanto che egli impari ad economizzare, in vista di un lavoro utile, l'energia di cui dispone, e che, la maggior parte del tempo dissipa in pura perdita.
L'energia viene soprattutto spesa in emozioni inutili e sgradevoli, nell'ansiosa attesa di cose spiacevoli, possibili e impossibili, consumata dai cattivi umori, dalla fretta inutile, dal nervosismo, dall'irritabilità, dall'immaginazione, dal sognare ad occhi aperti e così via. L'energia viene sprecata da un cattivo lavoro dei centri; dalla tensione inutile dei muscoli, sproporzionata rispetto al lavoro compiuto; dal perpetuo chiacchierare, che assorbe una quantità enorme, dall' "interesse" accordato ininterrottamente alle cose che accadono intorno a noi o alle persone con le quali non abbiamo nulla a che fare e che non meritano nemmno uno sguardo; dallo sciupio senza fine della forza di "attenzione"; e via di seguito.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
Cosa deve fare quindi un uomo quando comincia a rendersi conto che non ha abbastanza energia per raggiungere lo scopo che si è fissato?
La risposta a questo interrogativo è che ogni uomo normale ha abbastanza energia per cominciare il lavoro su di sé. E' necessario soltanto che egli impari ad economizzare, in vista di un lavoro utile, l'energia di cui dispone, e che, la maggior parte del tempo dissipa in pura perdita.
L'energia viene soprattutto spesa in emozioni inutili e sgradevoli, nell'ansiosa attesa di cose spiacevoli, possibili e impossibili, consumata dai cattivi umori, dalla fretta inutile, dal nervosismo, dall'irritabilità, dall'immaginazione, dal sognare ad occhi aperti e così via. L'energia viene sprecata da un cattivo lavoro dei centri; dalla tensione inutile dei muscoli, sproporzionata rispetto al lavoro compiuto; dal perpetuo chiacchierare, che assorbe una quantità enorme, dall' "interesse" accordato ininterrottamente alle cose che accadono intorno a noi o alle persone con le quali non abbiamo nulla a che fare e che non meritano nemmno uno sguardo; dallo sciupio senza fine della forza di "attenzione"; e via di seguito.
(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)
sabato 20 ottobre 2012
"Sento un tremendo bisogno di amore... è diventato una continua angoscia; che cosa devo fare?"
La maggior parte di noi si trova in questa situazione... tutti quanti vogliamo essere amati, soprattutto da una persona in particolare.
Approfondiamo la questione ... abbiamo un quarto d'ora ...
E' un problema molto complesso ...
Perché vogliamo essere amati ? ... E perché questa pretesa diventa tanto angosciosa? Qual é la causa, la radice, il motivo di pretendere che qualcuno ci ami? ... Capite la mia domanda?
Desidero che voi mi amiate. Io non "voglio", ma diciamo che lo desidero. Perché ?
E' perché mi sento solo?
E' perché sento che se nessuno mi ama non ho alcuna ragione d'essere, alcuna ragione di vivere? E' perché sento che se sono amato posso crescere, fiorire, essere felice?
...O è forse perché in me stesso non sono niente ?! Quel "me stesso" non è niente, ma quando voi mi amate divento qualcosa, seguite?
Vi prego, questa è la vostra vita, non è la mia vita; perciò, per favore, ascoltate!
C'è una causa che mi induce a chiedervi il vostro amore?
C'è una causa! C'è un motivo! C'è uno stato interiore che dice: "Devo avere quella tal cosa!".
Abbiamo visto quali sono alcune di queste cause. Una disperata solitudine... Tutti voi siete disperatamente soli, non è vero?
Sposati, non sposati, in mezzo a un gruppo: gli esseri umani, che si interessano solo a se stessi, non fanno altro che generare solitudine.
E' questa una delle cause che ci fa desiderare che qualcuno ci ami. Finché c'è la causa, questa avrà come effetto l'esigenza che qualcuno ci ami.
Ma, allora, posso capire la causa ed esserne libero?
Avete capito che cosa sto dicendo? Vi prego, signori, questa è la vostra vita!
Mi sento solo, depresso, isolato, mi sento disperatamente infelice e se voi mi amate ... questo vostro amore... mi farà sembrare meravigliosa qualsiasi cosa.
Così... la mia esigenza, la mia sete di amore, il mio bisogno di compagnia, di stare con qualcuno con cui possa parlare, spiegarmi e così via, tutto questo scaturisce dalla mia solitudine, c'è una causa, capite?
Ora... mi accorgo di questa causa?, la vedo come qualcosa di attuale?
La causa è che sono solo.
Mi sento solo, e voglio, che, per amor del Cielo, voi mi amiate.
Ma voi non vi curate di me, ve ne andate per i fatti vostri...
e allora !?! ...e allora ...o mi uccido dalla disperazione, mi lascio prendere dall'angoscia, mi lascio deprimere sempre di più...
oppure fuggo da me stesso, mi interesso di calcio, vado in chiesa, divento seguace di un guru, mi interesso delle ultime novità di letteratura o di pittura...
Ma... si può vedere qual é la causa della solitudine?
La solitudine è un senso di isolamento. Questo isolamento viene quando non faccio altro che interessarmi a me stesso, pensare a me stesso: "...sono infelice, voglio essere amato...", seguite?
Ho ridotto tutta quanta la mia vita -che è qualcosa di straordinario(!)-
ad una faccenda meschina, al bisogno che qualcuno mi ami. Capite?
E' una faccenda tanto insignificante!
Sentendomi isolato sono infelice, e allora spasimo dal desiderio che voi mi amiate...
Capite?... Vedete la tremenda complessità di una questione tanto semplice?
"Voglio essere amato, ma nessuno mi ama e così sono pieno d'angoscia".
Chi pone la domanda chiede: "Che cosa devo fare?"
Quando il cervello è assalito da tanta angoscia non può pensare con chiarezza -vi pare?-.
Non può nemmeno ascoltare, tormentato com'è da una disperazione profonda.
E come è possibile che esista un intervallo nel quale possiate ascoltare?... Capite? Un breve periodo nel quale siate disposti ad ascoltare...
oppure continuerete a non essere disposti ad ascoltare perché preferite rimanere col vostro tremendo senso di angoscia? -Capite?- E' questo che fa la maggior parte della gente.
Senza quel senso di angoscia voi non siete niente.
E' quel senso di angoscia che vi fa sentire vivi, non è vero?
Su avanti, signori, questa è comune psicologia, è psicologia infantile!
... Così allora,voi, con tutta la vostra angoscia, sarete disposti ad ascoltare per qualche minuto,... oppure amate a tal punto la vostra angoscia da non avere alcuna intenzione di ascoltare quello che stiamo dicendo?
...
Come stavamo dicendo l'altro giorno... se voi ascoltate realmente, col vostro cuore, con la vostra mente, con tutto il vostro essere... allora avete spazio. Il vostro cervello si acquieta, e allora potete ascoltare... allora proprio quell'ascolto è come un seme caduto nel terreno. Voi non avete più niente da fare perché il seme cresce per conto suo... e si moltiplica.
L'amore non è qualcosa che possiate chiedere, che possiate mendicare.
Questo significherebbe che voi state dipendendo da qualcuno. E quando dipendete, in voi non c'è amore. Quando chiedete a qualcuno di amarvi, questo significa che in voi non c'è amore . E' ovvio!
Se in voi ci fosse amore, non lo chiedereste a nessuno.
A nessuno chiedereste di amarvi.
Vedete,... ci siamo ridotti ad essere dei mendicanti. E' questo che accade.
Quando entrate in chiesa a pregare siete dei mendicanti. Quando vogliamo che qualcuno ci aiuti siamo dei mendicanti. Quando dipendiamo dai libri siamo dei mendicanti. Può non esserci nulla di male ad essere un mendicante, ma rendetevi conto di quali sono le conseguenze: voi state sempre dipendendo da qualcun altro.
E ci saranno sempre persone che vi aiuteranno. Che riempiranno la vostra ciotola della loro spazzatura....
Così ..., guardate che cosa è accaduto ascoltando la domanda che ci siamo fatti, "Voglio essere amato, ma non lo sono, e allora vivo in un'angoscia tremenda. Che cosa devo fare?". Questo significa non avere amore in se stessi... E allora come può amarvi un'altra persona? -capite?-... Se voi non avete amore siete incapaci di riceverne. L'amore non è un senso di vuoto. Al contrario!
Se avete quel sentimento vibrante ... non sentimento, piuttosto... una qualità, una profondità, una bellezza...
se lo avete non andrete a chiederlo a nessun altro, e con una tazza piena fino all'orlo.
...
Se avete ascoltato attentamente, il problema è risolto.
Abbiamo finito per questa mattina.
Ci incontreremo di nuovo domani, se lo volete.
(da Domande e risposte, J. Krishnamurti)
domenica 23 settembre 2012
Adesso è il tempo giusto per farlo
... la ragione per cui il Tathagata è apparso è perché possa predicare la saggezza del Budda.
Adesso è il tempo giusto per farlo.
Sappi, Shariputra, che le persone di limitare capacità e scarsa saggezza,
attaccate alle apparenze, orgogliose e arroganti,
sono incapaci di credere in questa Legge.
Adesso io, felice e senza paura in mezzo ai bodhisattva,
mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la via suprema.
Allorché i bodhisattva udranno questa Legge,
saranno liberati dai grovigli del dubbio.
Tutti i milleduecento arhat otterranno anch'essi la Buddità.
Seguendo lo stesso metodo impiegato dai Budda delle tre esistenze per esporre la Legge,
io ora farò lo stesso
e predicherò una Legge scevra di distinzioni.
I Budda appaiono nel mondo in tempi lontani tra loro ed è raro incontrarli.
E perfino quando appaiono nel mondo, è difficile che predichino questa Legge.
Per incalcolabili, innumerevoli kalpa è raro che uno possa udire questa Legge,
e una persona capace di ascoltare questa Legge è altrettanto rara.
È come il fiore di udumbara:
tutto il mondo lo ama e vi si delizia,
gli esseri celesti e umani lo considerano cosa rara,
ma esso appare solo una volta in molte, molte ere.
Se una persona ascolta questa Legge, ne gioisce e la loda,
anche se ne pronuncia una sola parola,
avrà fatto offerte a tutti i Budda delle tre esistenze.
Ma una tale persona si trova assai di rado,è più rara del fiore di udumbara.
Tu non devi nutrire dubbi.
Io, che sono il re delle dottrine, faccio questo annuncio all'intera assemblea.
Io impiego solo la via dell'unico veicolo per istruire e convertire i bodhisattva,
io non ho ascoltatori della voce come discepoli.
Shariputra,
e voi ascoltatori della voce e bodhisattva,
sappiate che questa meravigliosa Legge è il segreto dei Budda.
In questo mondo corrotto dalle cinque impurità,
coloro che se ne compiacciono e si attaccano soltanto ai desideri,
esseri viventi simili a costoro alla fine non cercheranno mai la via del Budda.
Quando persone malvagie nelle epoche a venire udranno il Budda esporre l'unico veicolo,
ne saranno confuse, non vi crederanno nè lo accetteranno,
rifiuteranno la Legge e cadranno nei cattivi sentieri.
Ma quando ci saranno esseri modesti e puri
che hanno deciso di ricercare la via dei Budda,allora per il bene di costoro
si dovrà ampiamente lodare la via dell'unico veicolo.
Sappi. Shariputra, che questa è la Legge dei Budda.
Utilizzando diecimila, un milione di espedienti, essi espongono la Legge nel modo più appropriato.
Quelli che non sono esperti in tali cose non riescono a capirlo.
Ma tu e gli altri ormai sapete che i Budda, i maestri dei mondo,
si servono di appropriati espedienti.
Voi non avrete più dubbi né perplessità
ma, con l'animo colmo di gioia,
saprete che voi stessi conseguirete la Buddità.
(Sutra del Loto)
giovedì 13 settembre 2012
La Quarta Via
La quarta via non richiede che ci si ritiri dal mondo, non esige la rinuncia a tutto ciò che formava la nostra vita. (...)
Aggiungiamo che questa via, contrariamente a quella del fachiro, del monaco e dello yogi, non ha una forma definita. Prima di tutto essa deve essere trovata. É la prima prova. Ed è difficile, poiché‚ la quarta via è ben lontana dall'essere conosciuta quanto le altre tre vie tradizionali. C'è molta gente che non ne ha mai sentito parlare ed altri che negano semplicemente la sua esistenza o anche la sua possibilità.
Tuttavia, l'inizio della quarta via è ben più facile dell'inizio delle vie del fachiro, del monaco e dello yogi. É possibile seguire la quarta via e lavorare su di essa rimanendo nelle condizioni abituali di vita e continuando il lavoro usuale, senza rompere le relazioni che si avevano con la gente, senza abbandonare nulla. Anzi, le condizioni di vita nelle quali un uomo si trova quando inizia il lavoro - dove il lavoro, per così dire, lo sorprende - sono le migliori possibili per lui, perlomeno all'inizio. Infatti, queste condizioni gli sono naturali. Esse sono quell'uomo stesso, poiché‚ la vita di un uomo e le sue condizioni corrispondono a ciò che egli è. La vita le ha create sulla sua misura; di conseguenza ogni altra condizione sarebbe artificiale e il lavoro non potrebbe, in questo caso, toccare contemporaneamente tutti i lati del suo essere.
(...) Il fachiro è padrone del suo corpo, ma non delle emozioni, né dai pensieri; il monaco è padrone delle sue emozioni, ma non del corpo, né del suo pensiero; lo yogi è padrone del suo pensiero, ma non del corpo, né delle emozioni.
La quarta via differisce dunque dalle altre in quanto la sua principale richiesta è una richiesta di comprensione. L'uomo non deve fare nulla senza comprendere - salvo a titolo di esperienza - sotto il controllo e la direzione del suo maestro. Più un uomo comprenderà quello che fa, più i risultati dei suoi sforzi saranno validi. É un principio fondamentale della quarta via. I risultati ottenuti nel lavoro sono proporzionali alla coscienza che si ha di questo lavoro. La fede non è richiesta su questa via; al contrario, la fede di qualsiasi tipo costituisce un ostacolo. Sulla quarta via un uomo deve assicurarsi da se‚ la verità di ciò che gli viene detto. E fin quando non avrà acquisito questa certezza, non deve fare nulla.
Il metodo della quarta via è il seguente: mentre si lavora sul corpo fisico, bisogna lavorare simultaneamente sul pensiero e sulle emozioni; lavorando sul pensiero, bisogna lavorare sul corpo fisico e sulle emozioni; mentre si lavora sulle emozioni, occorre lavorare sul pensiero e sul corpo fisico. (...)
Inoltre, nella quarta via è possibile individualizzare il lavoro di ciascuno; vale a dire, ogni persona deve fare solo ciò che gli è necessario e nulla che sia inutile per lui. Infatti, la quarta via fa a meno di tutto il superfluo che si è mantenuto per tradizione nelle altre vie.
La quarta via è talvolta chiamata la via dell’uomo astuto. "L’uomo astuto" conosce un segreto che il fachiro, il monaco e lo yogi non conoscono. In che modo "l’uomo astuto" abbia appreso questo segreto, non si sa. Forse l’ha trovato in qualche vecchio libro, forse l’ha ereditato, forse l’ha comperato, forse l’ha rubato a qualcuno. Fa lo stesso. L’uomo astuto conosce il segreto, e con il suo aiuto supera il fachiro, il monaco, lo yogi. (...)
Bisogna ancora notare che oltre a queste vie giuste e legittime, vi sono anche vie artificiali che non danno che risultati temporanei e vie decisamente sbagliate che possono anche dare risultati permanenti, ma nefasti. Pure su queste vie l’uomo cerca la chiave della quarta stanza e qualche volta la trova. Ma ciò che trova nella quarta stanza, non ci è dato sapere.
Accade anche che la porta della quarta stanza venga aperta artificialmente con un grimaldello e in entrambi i casi è possibile che la stanza sia vuota.
("Frammenti di un insegnamento sconosciuto", di P. D. Ouspensky)
mercoledì 12 settembre 2012
Un foglio di carta bianca
Ogni uomo viene al mondo simile a un foglio di carta bianca; ma le circostanze e le persone che gli stanno intorno fanno a gara per imbrattare questo foglio e per ricoprirlo di ogni genere di scritte. Ed ecco intervenire l'educazione, le lezioni di morale, il sapere che chiamiamo conoscenza, tutti i sentimenti di dovere, onore, coscienza ecc. E ogni educatore proclama il carattere immutabile e infallibile dei metodi ch'egli stesso utilizza per innestare questi rami all'albero della « personalità » umana. A poco a poco il foglio si macchia, e più è macchiato di pretese « conoscenze », più l'uomo è considerato intelligente. Più sono numerose le scritte nel posto chiamato « dovere », più il possessore è considerato onesto; e così via per ogni cosa. Il foglio così sporcato, accorgendosi che le macchie vengono scambiate per meriti, le considera preziose. Ecco un esempio di ciò che chiamiamo «uomo », cui aggiungiamo spesso delle parole come « talento » e « genio ».
(“Vedute sul Mondo Reale”, G.I. Gurdjieff )
(“Vedute sul Mondo Reale”, G.I. Gurdjieff )
martedì 11 settembre 2012
E' possibile che non vi sia conflitto, in tutta una vita?
La cosa più importante è osservare: osservare e non avere una divisione tra l'osservatore e l'osservato. Generalmente vi è una divisione apparente tra l'osservatore, che è la somma totale dell'esperienza passata, in quanto memoria, e l'osservato ... così è il passato che osserva. La divisione tra osservatore e osservato è la fonte del conflitto.
E' possibile che non vi sia conflitto, in tutta una vita?
(J. Krishnamurti)
lunedì 10 settembre 2012
Ma cosa ci spinge a fare sforzi?
Per la maggior parte di noi, tutta la vita si basa su uno sforzo, su una forma o l'altra di volizione. Non riusciamo a concepire un'azione senza volizione, senza sforzo. La nostra vita sociale, economica, e quella cosiddetta spirituale consistono in una serie di azioni finalizzate, che culminano sempre in certi risultati. E noi pensiamo dunque che uno sforzo sia essenziale, indispensabile.
Ma cosa ci spinge a fare sforzi? Non è forse, in parole povere, il desiderio di conseguire un risultato, di diventare qualcosa, di raggiungere un obiettivo?
(J.Ksrishnamurti)
domenica 9 settembre 2012
Sull'azione
La vita della maggior parte di noi consiste in una serie di azioni, apparentemente sconnesse, le une indipendenti dalle altre, che portano disgregazione e frustrazione. E' un problema che riguarda ciascuno di noi, perché viviamo attraverso l'azione e senza azione non c'è vita, né esperienza, né pensiero. Il pensiero è azione; e se ci si limita a perseguire l'azione a un particolare livello di coscienza, quello esteriore, facendosi coinvolgere nell'azione esterna senza comprendere l'intero processo dell'azione in sé, si va inevitabilmente incontro a frustrazione e infelicità.
(J. Ksrishnamurti)
(J. Ksrishnamurti)
venerdì 7 settembre 2012
Che cosa vuoi?
Che cosa vuoi? Luce o oscurità, conoscenza o ignoranza sono tue, ma non entrambe. Gli opposti devono essere riuniti, non tenuti separati. Poiché la loro separazione è soltanto nella tua mente, e vengono riconciliati dall'unione, come te. Nell'unione tutto ciò che non è reale deve scomparire, poichè la verità è unione.
Come l'oscurità si dissolve nella luce, così l'ignoranza sparisce quando appare la conoscenza.
(Un corso in miracoli)
Come l'oscurità si dissolve nella luce, così l'ignoranza sparisce quando appare la conoscenza.
(Un corso in miracoli)
giovedì 6 settembre 2012
DIFFERENZIARSI DAL VOLGO
Tralascia lo studio e non avrai afflizioni.
Tra un pronto e un tardo risponder sì
quanto intercorre?
Quel che gli altri temono
non posso non temer io.
Oh, quanto son distanti e ancor non s'arrestano!
Tutti gli uomini sono sfrenati
come a una festa o un banchetto sacrificale,
come se in primavera ascendessero ad una torre.
Sol io quanto son placido! tuttora senza presagio
come un pargolo che ancor non ha sorriso,
quanto son dimesso!
come chi non ha dove tornare.
Tutti gli uomini hanno d'avanzo
sol io sono come chi tutto ha abbandonato.
Oh, il mio cuore di stolto
quanto è confuso!
L'uomo comune è così brillante
sol io sono tutto ottenebrato,
l'uomo comune in tutto s'intromette,
solo io di tutto mi disinteresso,
agitato sono come il mare,
sballottato sono come chi non ha punto fermo.
Tutti gli uomini sono affaccendati
sol io sono ebete come villico.
Sol io mi differenzio dagli altri
e tengo in gran pregio la madre che nutre.
(Tao Te Ching)
mercoledì 5 settembre 2012
Questi eventi memorabili lo sono per qualche ragione specifica?
"Ogni guerriero ha il dovere di raccogliere un album speciale, un album che rivela la sua personalità e testimonia le circostanze della sua vita."
"Per quale motivo la chiami collezione o album?" gli domandai incuriosito?
"Perchè è entrambe le cose. ma sopratutto perchè è un album di immagini messe insieme dai ricordi, ricavate cioè dal ricordo di avvenimenti memorabili."
"Questi eventi memorabili lo sono per qualche ragione specifica?" gli domandai.
"Lo sono perchè rivestono un significato particolare nell'esistenza di un individuo. Ti propongo di mettere insieme questo album inserendovi il resoconto completo dei vari avvenimenti che hanno avuto per te un profondo significato"
(Il lato attivo dell'infinito, C. Castaneda)
"Per quale motivo la chiami collezione o album?" gli domandai incuriosito?
"Perchè è entrambe le cose. ma sopratutto perchè è un album di immagini messe insieme dai ricordi, ricavate cioè dal ricordo di avvenimenti memorabili."
"Questi eventi memorabili lo sono per qualche ragione specifica?" gli domandai.
"Lo sono perchè rivestono un significato particolare nell'esistenza di un individuo. Ti propongo di mettere insieme questo album inserendovi il resoconto completo dei vari avvenimenti che hanno avuto per te un profondo significato"
(Il lato attivo dell'infinito, C. Castaneda)
martedì 4 settembre 2012
lunedì 3 settembre 2012
Essere un collezionista non è una brutta idea
"Essere un collezionista non è una brutta idea- mi consolò, come se ci credesse davvero- Il problema non è l'abitudine in sè, quanto gli oggetti stessi che raccogli: tu conservi robaccia da nulla, cose prive di valore che tengono prigioniero (...) non puoi mollare tutto ed andartene se devi prenderti cura (...) o preoccuparti della sorte a cui vanno incontro le tue raccolte se tu non sei nei paraggi".
(Il lato attivo dell'infinito, C. Castaneda)
(Il lato attivo dell'infinito, C. Castaneda)
domenica 2 settembre 2012
Ricapitolazione
Nel frattempo mettiamo da parte l'argomento delle nostre due menti e torniamo a parlare di come preparare il tuo album di eventi memorabili. devi sapere che un album del genere è un esercizio di disciplina e imparzialità: consideralo un atto di guerra.
(Il lato attivo dell'infinito, C. Castaneda)
venerdì 24 agosto 2012
Così è, per volere di Dio. la mia dinastia
Mi ha parlato il Dio d'Israele,
il difensore del popolo ha detto:
"Chi con giustizia sugli uomini regna
sempre fedele al suo Dio
è come il sole che spunta al mattino,
brilla nel cielo senza nubi,
fa risplendere i versi germogli
spuntati sul terreno
bagnato di pioggia"
Così è, per volere di Dio. la mia dinastia.
Egli ha preso con me un impegno perenne,
chiaro e sicuro per sempre.
Egli per me farà germogliare
ogni mio desiderio, ogni vittoria.
I malvagi son rami spinosi
che la mano non osa toccare.
Con loro si usa ferro e bastone:
tutti si raccolgono a fasci
per gettarli a bruciare nel fuoco.
(Samuele, 23, 3-7)
il difensore del popolo ha detto:
"Chi con giustizia sugli uomini regna
sempre fedele al suo Dio
è come il sole che spunta al mattino,
brilla nel cielo senza nubi,
fa risplendere i versi germogli
spuntati sul terreno
bagnato di pioggia"
Così è, per volere di Dio. la mia dinastia.
Egli ha preso con me un impegno perenne,
chiaro e sicuro per sempre.
Egli per me farà germogliare
ogni mio desiderio, ogni vittoria.
I malvagi son rami spinosi
che la mano non osa toccare.
Con loro si usa ferro e bastone:
tutti si raccolgono a fasci
per gettarli a bruciare nel fuoco.
(Samuele, 23, 3-7)
giovedì 23 agosto 2012
si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse.
Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto.
Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto.
Si avvicinò dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: «Tu, Signore, lavare i piedi a me?»
Gesù gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo».
Pietro gli disse: «Non mi laverai mai i piedi!» Gesù gli rispose: «Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me».
E Simon Pietro: «Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo!»
Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti».
(Giovanni, 13, 4-10)
Gesù gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo».
Pietro gli disse: «Non mi laverai mai i piedi!» Gesù gli rispose: «Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me».
E Simon Pietro: «Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo!»
Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti».
(Giovanni, 13, 4-10)
mercoledì 22 agosto 2012
CONFIDARE NEL PERFETTO
Come è universale il gran Tao!
può stare a sinistra come a destra.
In esso fidando vengono alla vita le creature
ed esso non le rifiuta,
l'opera compiuta non chiama sua.
Veste e nutre le creature
ma non se ne fa signore,
esso che sempre non ha brame
può esser nominato Piccolo.
Le creature ad esso si volgono
ma esso non se ne fa signore,
può esser nominato Grande.
Poiché giammai si fa grande
può realizzare la sua grandezza.
può stare a sinistra come a destra.
In esso fidando vengono alla vita le creature
ed esso non le rifiuta,
l'opera compiuta non chiama sua.
Veste e nutre le creature
ma non se ne fa signore,
esso che sempre non ha brame
può esser nominato Piccolo.
Le creature ad esso si volgono
ma esso non se ne fa signore,
può esser nominato Grande.
Poiché giammai si fa grande
può realizzare la sua grandezza.
martedì 21 agosto 2012
lunedì 20 agosto 2012
La lampada del corpo è l'occhio
La lampada del corpo è l'occhio.
Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre.
Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!
(Matteo, 6,22-23)
(Matteo, 6,22-23)
domenica 19 agosto 2012
IL VUOTO NON-ESSERE
Il parlar dell'Insonoro è spontaneità.
Per questo
un turbine di vento non dura una mattina,
un rovescio di pioggia non dura una giornata.
Chi opera queste cose?
Il Cielo e la Terra.
Se perfino il Cielo e la Terra non possono persistere
tanto più lo potrà l'uomo?
Perciò compi le tue imprese come il Tao.
Chi si dà al Tao s'immedesima col Tao,
chi si dà alla virtù s'immedesima con la virtù,
chi si dà alla perdita s'immedesima con la perdita.
Chi s'immedesima col Tao
nel Tao si rallegra d'ottenere,
chi s'immedesima con la virtù
nella virtù si rallegra d'ottenere,
chi s'immedesima con la perdita
nella perdita si rallegra d'ottenere.
Quando la sincerità vien meno
si ha l'insincerità.
sabato 18 agosto 2012
cosa fate dunque?
Ma non sapete come raggiungere questa straordinaria sorgente - cosa fate dunque? Se non sapete che fare, non fate niente, non è vero? Assolutamente niente.
Allora intimamente voi siete nel più completo silenzio. Capite cosa vuoi dire? Vuol dire che non cercate non volete, non andate a caccia di qualcosa; non c'è assolutamente un centro.
Allora c'è amore.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
venerdì 17 agosto 2012
Allora l'amore non ha opposto, non ha conflitto.
L'amore è qualcosa di nuovo, fresco, vivo. Non ha ieri né domani. È al di là della
confusione del pensiero. Solo la mente innocente sa cosa sia l'amore, e la mente innocente può vivere nel mondo che innocente non è. È possibile scoprire questa cosa straordinaria che l'uomo ha cercato eternamente, nel sacrificio, nell'adorazione, nel rapporto, nel sesso, in ogni forma di piacere e di dolore, solamente quando il pensiero arriva a comprendere se stesso e giunge naturalmente a fine. Allora l'amore non ha opposto, non ha conflitto.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
giovedì 16 agosto 2012
E così siamo arrivati al punto
E così siamo arrivati al punto: può la mente incontrare l'amore senza bisogno di disciplina, pensiero, sforzo, senza alcun libro o maestro o guida - incontrarlo come si incontra un bel tramonto?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
mercoledì 15 agosto 2012
Intendete dire di potervi costringere ad amare, ad esercitare la volontà di amare?
Potete dire, "Praticherò l'amore. Ogni giorno mi siederò e ci
penserò. Mi sforzerò di essere dolce e gentile e di prestare attenzione agli altri"? Intendete dire di potervi costringere ad amare, ad esercitare la volontà di amare?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
martedì 14 agosto 2012
Ma se volete ancora scoprirlo
Ma se volete ancora scoprirlo, vedrete che la paura non è amore, che dipendere non è amore, la gelosia non è amore, la possessività e il desiderio di dominare non sono amore, la responsabilità e il dovere non sono amore, l'autocommiserazione non è amore, l'angoscia di non essere amato non è amore, amore non è l'opposto di odio più di quanto umiltà non sia l'opposto di vanità.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
lunedì 13 agosto 2012
Quando piangete per voi stessi, è amore?
Quando piangete per voi stessi, è amore? piangete perché siete soli, perché siete stati
abbandonati, perché non avete più forza dolendovi del vostro destino, della vostra condizione, sempre voi in lacrime?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
domenica 12 agosto 2012
avete mai pianto per un altro?
Quando perdete qualcuno che amate piangete queste lacrime sono per voi stessi o per
colui che è morto? piangete per voi o per un altro? avete mai pianto per un altro? Avete mai pianto per vostro figlio che è stato ucciso in un campo di battaglia? Avete pianto, ma quelle lacrime sono sgorgate per autocommiserazione o avete pianto perché un essere umano è stato ucciso?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
sabato 11 agosto 2012
Forse che l'amore ha delle responsabilità e dei doveri e ne fa uso?
Forse che l'amore ha delle responsabilità e dei doveri e ne fa uso?
Quando fate qualcosa al di fuori del dovere, c'è amore? Nel dovere non c'è amore. La struttura del dovere in cui l'essere umano è intrappolato lo va distruggendo.
Finché sarete costretti a fare qualcosa perché è vostro dovere non amerete quello che fate.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
venerdì 10 agosto 2012
Dove c'è amore c'è paragone?
Dove c'è amore c'è paragone? Quando amate qualcuno con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutto il corpo con tutto il vostro essere c'è paragone? Quando vi abbandonate completamente a quell'amore allora non c'è l'altro.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
giovedì 9 agosto 2012
non sapete cosa vuol dire?
Non sapete cosa realmente vuol dire amare qualcuno - amare senza odio, senza gelosia, senza rabbia, senza volere interferire con quello che l'altro fa o pensa, senza condannare, senza far paragoni - non sapete cosa vuol dire?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
mercoledì 8 agosto 2012
L' amore è desiderio?
L' amore è desiderio?
Non dite di no. Per la maggior parte di noi lo è - desiderio e piacere, il piacere che è derivato dai sensi, dalla attrazione sessuale e dalla soddisfazione. Non sono contrario al sesso, ma cercate di vedere cosa in esso sia implicato. Quello che il sesso vi dà momentaneamente è il totale abbandono di voi stessi, poi finite per ritornate alla vostra confusione e così volete ripetere e ripetere quello stato in cui non c'è preoccupazione, problema, io.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
martedì 7 agosto 2012
Questa è la domanda
Dunque, come farò a scoprire cos'è questa fiamma che chiamiamo amore - non per esprimerlo a qualcun altro, ma per sapere cosa esso sia in se stesso?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
lunedì 6 agosto 2012
Non è vero?
Tutte queste domande indicano - non è vero? - che abbiamo delle idee sull' amore, idee su ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere; un modello, o un codice maturato nella cultura in cui viviamo.
Così per approfondire la questione di cosa sia l'amore dobbiamo come prima cosa liberarci dalle incrostazioni dei secoli, mettere da parte tutti gli ideali e le ideologie su ciò che dovrebbe, o non dovrebbe essere.
Dividere qualsiasi cosa in quello che dovrebbe essere e in ciò che è, è il modo più ingannevole di vivere.
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
domenica 5 agosto 2012
Questa è la domanda
L'amore può essere diviso in sacro e profano, umano e divino, o c'è solamente amore? L'amore appartiene a uno e non a molti? Se dico, "Ti amo", esclude forse ciò l'amore dell'altro? L'amore è personale o impersonale? Morale o immorale? E' qualcosa di intimo, o no? Se amate l'umanità potete amare il particolare? L'amore e un sentimento? E' una emozione? E' piacere e desiderio?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
sabato 4 agosto 2012
Questa è la domanda
Adorare qualcuno, dormirci insieme, lo scambio emotivo, l'amicizia - è questo quello che intendiamo per amore?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
venerdì 3 agosto 2012
Questa è la domanda
L'amore può essere l'ultima soluzione a tutte le difficoltà, i problemi e le pene dell'uomo, dunque come faremo a scoprire cos'è l'amore? Limitandoci a definirlo?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
giovedì 2 agosto 2012
mercoledì 1 agosto 2012
martedì 31 luglio 2012
Questa è la domanda
Avete mai trovato sicurezza in qualcuno dei vostri rapporti? Sì? Molti di noi vogliono la sicurezza di amare e di essere amati, ma c'è amore quando qualcuno di noi ricerca la propria sicurezza, la propria strada?
(Libertà dal conosciuto, J. Krishnamurti)
lunedì 30 luglio 2012
Questa è la domanda
È possibile vivere nel mondo senza desiderare potere, posizione e autorità?
(J.Krishnamurti,Bangalore, 15 agosto 1948)
domenica 29 luglio 2012
Questa è la domanda
Ciascuno cerca il potere, e ricercando il potere crea una società fondata sul potere, militare, industriale, economico, e così via; anche questo è ovvio. Ma il desiderio di potere non è, per sua stessa natura, isolante?
(J.Krishnamurti,Bangalore, 15 agosto 1948)
sabato 28 luglio 2012
Questa è la domanda
E che cosa accade se costruite un muro contro qualcosa? Che questo qualcosa sbatte continuamente contro il vostro muro.
(J.Krishnamurti,Bangalore, 15 agosto 1948)
venerdì 27 luglio 2012
Questa è la domanda
Gli attuali rapporti non sono forse un processo di isolamento, e quindi un continuo conflitto?
(J.Krishnamurti,Bangalore, 15 agosto 1948)
(J.Krishnamurti,Bangalore, 15 agosto 1948)
giovedì 26 luglio 2012
Questa è la domanda
La domanda era: siamo in conflitto, è meglio interrompere il rapporto?
Che cosa si deve fare?
Se sono perennemente in conflitto con mia moglie, e non riesco in qualche modo ad appianarlo, il rapporto deve finire? Oppure comprendo a fondo la causa del dissesto, del conflitto, cioè il senso di un’individualità separata, e avendone visto la natura illusoria non perseguo più una linea individuale?
(J.Krishnamurti,Saanen, 31 luglio 1981)
mercoledì 25 luglio 2012
Questa è la domanda
Ma qual è la vera causa, la causa profonda, che origina il conflitto dentro ognuno di noi?
(J.Krishnamurti,Saanen, 31 luglio 1981)
(J.Krishnamurti,Saanen, 31 luglio 1981)
martedì 24 luglio 2012
Questa è la domanda
Qual è la causa di un rapporto doloroso e conflittuale, e di tutti i problemi che ne derivano? Qual è la radice di tutto ciò?
(J.Krishnamurti,Saanen, 31 luglio 1981)
(J.Krishnamurti,Saanen, 31 luglio 1981)
lunedì 23 luglio 2012
Questa è la domanda
Che cosa ci impedisce di vedere chiaramente?
(J.Krishnamurti,Ojai, 16 giugno 1940)
(J.Krishnamurti,Ojai, 16 giugno 1940)
domenica 22 luglio 2012
Questa è la domanda
Anche se intellettualmente capiamo che la vita è un processo in continuo fluire, un cambiamento che richiede mutazioni continue, emotivamente o sentimentalmente ci aggrappiamo alla sicurezza dei valori istituiti: di qui la continua battaglia tra il cambiamento e il desiderio di permanenza.
È possibile mettere fine a questo conflitto?
(J.Krishnamurti, Ojai, 16 giugno 1940)
È possibile mettere fine a questo conflitto?
(J.Krishnamurti, Ojai, 16 giugno 1940)
sabato 21 luglio 2012
Guardare qualcosa come se fosse la prima volta
Vi sono due tipi di apprendimento: uno consiste nel memorizzare ciò che viene imparato per poi osservare tramite la memoria - ed è questo che molti di noi chiamano apprendimento - e l'altro consiste nell'imparare attraverso l'osservazione, senza immagazzinarlo come ricordo. Per dirla in un altro modo: un modo di apprendimento è imparare qualcosa a memoria, in modo che rimanga immagazzinato nel cervello come conoscenza e successivamente agire secondo tale conoscenza abilmente o maldestramente; quando si frequenta la scuola e l'università, si accumulano molte informazioni, e in base a tale conoscenza si agisce in modo benefico per se stessi e per la società, ma si è incapaci di agire semplicemente, direttamente.
L'altra specie di apprendimento - cui non si è altrettanto abituati, perché si è schiavi delle abitudini, delle tradizioni, di ogni conformismo - consiste nell'osservare senza l'accompagnamento della conoscenza pregressa, guardare qualcosa come se fosse la prima volta.
Se uno osserva qualcosa in questo modo, non vi è la coltivazione della memoria; non è come quando uno osserva e tramite tale osservazione accumula il ricordo in modo che la prossima volta che l'osserva lo fa attraverso quello schema della memoria, e perciò non l'osserva più ex novo.
(J. Krishnamurti)
vi darò riposo
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
(Matteo 11, 28-30)
venerdì 20 luglio 2012
Colui a cui poco è perdonato, poco ama
E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di' pure».
«Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta.
E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?»
Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente».
E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama».
(Luca 7, 40 -47)
giovedì 19 luglio 2012
L'USO DELL'ABILITÀ
Chi ben viaggia non lascia solchi né impronte,
chi ben parla non ha pecche né biasimi,
chi ben conta non adopra bastoncelli né listelle,
chi ben chiude non usa sbarre né paletti
eppure non si può aprire,
chi ben lega non usa corde né vincoli
eppure non si può sciogliere.
Per questo il santo
sempre ben soccorre gli uomini
e perciò non vi sono uomini respinti,
sempre bene soccorre le creature
e perciò non vi sono creature respinte:
ciò si chiama trasfondere l'illuminazione.
Così l'uomo che è buono
è maestro dell'uomo non buono,
l'uomo che non è buono
è profitto all'uomo buono.
Chi non apprezza un tal maestro,
chi non ha caro un tal profitto,
anche se è sapiente cade in grave inganno:
questo si chiama il mistero essenziale.
(TAO TE CHING)
mercoledì 18 luglio 2012
L'arte della guerra (XII)
1. Sun Tzue disse:
20. L'ira nel tempo può trasformarsi in gioia, e all'indignazione può seguire la soddisfazione.
21. Ma un regno che è stato distrutto una volta non può risorgere; e nemmeno un morto può essere riportato in vita.
22. Pertanto il comandante illuminato è paziente e il buon generale pieno di cautele. Questa è la via per conservare il paese in pace e l'esercito integro.
Ci sono cinque modi di attaccare con il fuoco.
a) Applicare il fuoco quando i soldati sono nel campo.
b) Bruciare le provviste.
c) Bruciare i carri da trasporto.
d) Bruciare gli arsenali e i magazzini.
e) Scagliare oggetti incendiari contro i nemici.
20. L'ira nel tempo può trasformarsi in gioia, e all'indignazione può seguire la soddisfazione.
21. Ma un regno che è stato distrutto una volta non può risorgere; e nemmeno un morto può essere riportato in vita.
22. Pertanto il comandante illuminato è paziente e il buon generale pieno di cautele. Questa è la via per conservare il paese in pace e l'esercito integro.
martedì 17 luglio 2012
Una mente che non sceglie è una mente libera
Noi pensiamo di essere liberi perché facciamo delle scelte; la scelta esiste soltanto quando la mente è confusa. Quando la mente è chiara la scelta non esiste. Quando voi vedete le cose con grande chiarezza, senza distorsioni, senza illusioni, allora la scelta non esiste. Una mente che non sceglie è una mente libera, ma una mente che sceglie, e quindi mette in atto una serie di conflitti e di contraddizioni, non è mai libera perché è confusa in se stessa, divisa, frammentata.
( Andare incontro alla vita, J. Krishnamurti)
( Andare incontro alla vita, J. Krishnamurti)
lunedì 16 luglio 2012
Non giudicate
«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato.
Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.
Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?
Come puoi dire a tuo fratello: "Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello.
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono;
perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi.
(Luca, 6, 37-44)
Come puoi dire a tuo fratello: "Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello.
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono;
perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi.
(Luca, 6, 37-44)
domenica 15 luglio 2012
La piccola farfalla notturna
Che tipo di suono è Don Juan?
E' un canto. Un richiamo costante che è prodotto dalla piccola farfalla notturna. Comunemente non lo si può udire, ma la farfalla notturna laggiù tra i cespugli è una farfalla rara; udirete chiaramente il suo richiamo e, posto che voi siate senza macchia, rimarrà con voi per il resto della vostra vita.
(L'isola del Tonal, C. Castaneda)
E' un canto. Un richiamo costante che è prodotto dalla piccola farfalla notturna. Comunemente non lo si può udire, ma la farfalla notturna laggiù tra i cespugli è una farfalla rara; udirete chiaramente il suo richiamo e, posto che voi siate senza macchia, rimarrà con voi per il resto della vostra vita.
(L'isola del Tonal, C. Castaneda)
sabato 14 luglio 2012
LE TRASFORMAZIONI DEL TAO
Il Tao generò l'Uno,
l'Uno generò il Due,
il Due generò il Tre,
il Tre generò le diecimila creature.
Le creature voltano le spalle allo yin
e volgono il volto allo yang,
il ch'i infuso le rende armoniose.
Ciò che l'uomo detesta
è d'essere orfano, scarso di virtù, incapace,
eppur sovrani e duchi se ne fanno appellativi.
Perciò tra le creature
taluna diminuendosi s'accresce,
taluna accrescendosi si diminuisce.
Ciò che gli altri insegnano
anch'io l'insegno:
quelli che fan violenza non muoiono di morte
naturale.
Di questo farò l'avvio del mio insegnamento.
(TAO TE CHING)
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