Cosa si intende per pensiero? Quando si pensa? E' ovvio che il pensiero è il risultato di una reazione, neurologica o psicologica: è la risposta immediata dei sensi a una sensazione, oppure è di natura psicologica, è la risposta della memoria immagazzinata. C'è dunque la reazione immediata dei nervi a una sensazione, e c'è la risposta psicologica della memoria immagazzinata, l'influenza della razza, del gruppo, del guru, della famiglia, della tradizione e così via - tutto ciò viene chiamato pensiero. Quindi, il processo del pensiero è la risposta della memoria. Non avremmo pensieri se non avessimo memoria; e la risposta della memoria a una certa esperienza attiva il processo del pensiero.
(Jiddu Krishnamurti)
sabato 19 gennaio 2013
venerdì 18 gennaio 2013
Pensiero
Dunque, è davvero molto importante scoprire come nascono le idee; e dopo aver scoperto la verità su questo punto, possiamo discutere la questione dell'azione. Senza discutere le idee, non ha senso cercare semplicemente di scoprire come agire.
Allora, in che modo vi vengono le idee - anche idee molto semplici, non necessariamente idee filosofiche, religiose o economiche? Naturalmente si tratta di un processo di pensiero, non è così? Senza un processo di pensiero, non può esserci alcuna idea. Così, devo comprendere il processo di pensiero prima di poterne comprendere il prodotto, l'idea.
(Jiddu Krishnamurti)
Allora, in che modo vi vengono le idee - anche idee molto semplici, non necessariamente idee filosofiche, religiose o economiche? Naturalmente si tratta di un processo di pensiero, non è così? Senza un processo di pensiero, non può esserci alcuna idea. Così, devo comprendere il processo di pensiero prima di poterne comprendere il prodotto, l'idea.
(Jiddu Krishnamurti)
giovedì 17 gennaio 2013
E' possibile conciliare idea e azione?
Coloro che hanno seriamente intenzione di scoprire la soluzione umana ai numerosi problemi che ci affliggono innanzitutto comprendere il processo di ideazione.
Cosa si intende per idea? Come nasce un'idea? E' possibile conciliare idea e azione?
(Jiddu Krishnamurti)
mercoledì 16 gennaio 2013
Se un'idea forgia l'azione
Le idee alimentano altre idee, e quando ci si limita a coltivare idee, sorge antagonismo; a causa del processo intellettuale d'ideazione, la società diventa macrocefala. La nostra struttura sociale è fortemente intellettuale; coltiviamo l'intelletto a spese di ogni altro aspetto del nostro essere e, di conseguenza, siamo soffocati dalle idee.
Ma possono le idee produrre azione oppure plasmano semplicemente il pensiero, limitando così l'azione? Quando l'azione è costretta da un'idea, non potrà mai liberare l'uomo. E' estremamente importante per noi comprendere questo punto. Se un'idea forgia l'azione, quest'ultima non potrà mai offrire una soluzione alle nostre miserie.
(Jiddu Krishnamurti)
Ma possono le idee produrre azione oppure plasmano semplicemente il pensiero, limitando così l'azione? Quando l'azione è costretta da un'idea, non potrà mai liberare l'uomo. E' estremamente importante per noi comprendere questo punto. Se un'idea forgia l'azione, quest'ultima non potrà mai offrire una soluzione alle nostre miserie.
(Jiddu Krishnamurti)
martedì 15 gennaio 2013
Si ha prima un'idea e poi si agisce?
L'azione scaturisce forse da un'idea? Si ha prima un'idea e poi si agisce? Oppure viene prima l'azione e poi, dal momento che l'azione crea conflitto, intorno ad essa si costruisce un'idea? E l'azione che crea l'attore? Oppure l'attore viene prima dell'azione?
E' molto importante scoprire cosa viene prima. Se viene prima l'idea, allora l'azione si conforma semplicemente a un'idea e, dunque, non è più azione ma imitazione, coazione in risposta a un'idea. E' molto importante rendersi conto di ciò perché, essendo la nostra società strutturata principalmente sul piano intellettuale o verbale, per tutti noi viene prima l'idea, seguita dall'azione. L'azione è dunque al servizio di un'idea, e già il semplice concepimento di idee va ovviamente a scapito dell'azione.
(Jiddu Krishnamurti)
E' molto importante scoprire cosa viene prima. Se viene prima l'idea, allora l'azione si conforma semplicemente a un'idea e, dunque, non è più azione ma imitazione, coazione in risposta a un'idea. E' molto importante rendersi conto di ciò perché, essendo la nostra società strutturata principalmente sul piano intellettuale o verbale, per tutti noi viene prima l'idea, seguita dall'azione. L'azione è dunque al servizio di un'idea, e già il semplice concepimento di idee va ovviamente a scapito dell'azione.
(Jiddu Krishnamurti)
lunedì 14 gennaio 2013
Esperienza
Si prenda un esempio assai familiare: la rabbia. Nel momento in cui si è arrabbiati, non esistono né colui che esperisce, né l'esperienza, ma soltanto l'esperire. Non appena ne siamo fuori un secondo dopo la sensazione di rabbia, ecco manifestarsi il soggetto che esperisce e l'esperienza, l'attore e l'azione con un fine in vista, quello di liberarsi dell'ira o di soffocarla. Siamo ripetutamente in questo stato dell'esperire, ma ne veniamo sempre fuori, gli attribuiamo un nome e lo registriamo, dando in tal modo continuità al divenire.
Se riusciamo a comprendere l'azione nel senso fondamentale del termine, allora quella comprensione fondamentale influenzerà anche le nostre attività superficiali; ma prima è necessario comprendere la natura fondamentale dell'azione.
(Jiddu Krishnamurti)
domenica 13 gennaio 2013
Può esserci azione senza divenire?
Dunque il problema è: può esserci azione senza divenire? Può esserci azione senza sofferenza, senza questa costante battaglia? Se non c'è un fine, non c'è alcun attore, perché è l'azione con un fine in vista che crea l'attore.
Ma può esserci azione senza un fine in vista, e quindi senza un attore - ossia, senza il desiderio di un risultato? Un'azione siffatta non è un divenire e quindi non è una lotta. C'è uno stato dell'azione, uno stato dell'esperire, in cui sono assenti sia colui che esperisce, sia l'esperienza.
(Jiddu Krishnamurti)
Ma può esserci azione senza un fine in vista, e quindi senza un attore - ossia, senza il desiderio di un risultato? Un'azione siffatta non è un divenire e quindi non è una lotta. C'è uno stato dell'azione, uno stato dell'esperire, in cui sono assenti sia colui che esperisce, sia l'esperienza.
(Jiddu Krishnamurti)
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