La ricerca della risposta a un problema non fa che aggravarlo.
La risposta non è al di fuori del problema, ma nel problema stesso. Dobbiamo guardare il problema in modo nuovo, e non attraverso lo schermo del passato.
L’inadeguatezza della risposta alla sfida crea il problema. È questa inadeguatezza che va compresa, e non la sfida.
(Colombo, 22 gennaio 1950 – Discorso radiofonico)
sabato 7 luglio 2012
venerdì 6 luglio 2012
Una rivoluzione radicale in noi stessi
Se voi e io produrremo una rivoluzione radicale in noi stessi, non basata sul bisogno reciproco, fisico o psicologico, il nostro rapporto con l’altro non subirà una radicale trasformazione?
(Colombo, 22 gennaio 1950 – Discorso radiofonico, Sul rapporto, J.Krishnamurti)
(Colombo, 22 gennaio 1950 – Discorso radiofonico, Sul rapporto, J.Krishnamurti)
giovedì 5 luglio 2012
Autoconoscenza
L’autoconoscenza è l’inizio della saggezza, e senza autoconoscenza non andrete lontano. Cercare l’assoluto, Dio, la verità, o quello che vi pare, è soltanto la ricerca di una gratificazione programmata.
Perciò dovete cominciare da vicino, esaminare ogni parola che dite, esaminare ogni gesto, il modo in cui parlate, il modo in cui agite, il modo in cui mangiate; siate consapevoli di ogni cosa senza condannare.
In questa consapevolezza conoscerete che cos’è reale e la trasformazione del reale, che è l’inizio della liberazione.
La liberazione non è una fine. La liberazione avviene momento per momento nella comprensione di ciò che è, quando la mente è libera, non resa libera.
Solo una mente libera è capace di scoprire, non una mente modellata su una credenza o strutturata secondo un’ipotesi. Una tale mente non può scoprire.
E non c’è libertà se c’è conflitto, perché il conflitto è il consolidamento dell’io nel rapporto.
(Rajabmundry, 4 dicembre 1949, Sul rapporto, J. Krishnamurti)
Perciò dovete cominciare da vicino, esaminare ogni parola che dite, esaminare ogni gesto, il modo in cui parlate, il modo in cui agite, il modo in cui mangiate; siate consapevoli di ogni cosa senza condannare.
In questa consapevolezza conoscerete che cos’è reale e la trasformazione del reale, che è l’inizio della liberazione.
La liberazione non è una fine. La liberazione avviene momento per momento nella comprensione di ciò che è, quando la mente è libera, non resa libera.
Solo una mente libera è capace di scoprire, non una mente modellata su una credenza o strutturata secondo un’ipotesi. Una tale mente non può scoprire.
E non c’è libertà se c’è conflitto, perché il conflitto è il consolidamento dell’io nel rapporto.
(Rajabmundry, 4 dicembre 1949, Sul rapporto, J. Krishnamurti)
mercoledì 4 luglio 2012
Non scegliere un idolo senza pensarci
Sii dunque misericordioso con tuo fratello.
E non scegliere un idolo senza pensarci, ricordando che lui ne pagherà il costo tanto quanto te. Poiché egli sarà trattenuto quando guarderai indietro e non percepirai di Chi è l'amorevole mano che stringi.
Guarda avanti quindi, e cammina pieno di fiducia, con un cuore felice, che batte di speranza e non palpita di paura.
La Volontà di Dio risiede per sempre in coloro le cui mani sono unite.
Finché non si sono uniti, pensavano che Lui fosse il loro nemico. Ma quando si sono uniti e hanno condiviso uno scopo, sono diventati liberi di apprendere che la loro volontà è una. E così diventeranno consapevoli della Volontà di Dio. Né potranno dimenticare a lungo che non è che la loro.
(Un corso in miracoli)
E non scegliere un idolo senza pensarci, ricordando che lui ne pagherà il costo tanto quanto te. Poiché egli sarà trattenuto quando guarderai indietro e non percepirai di Chi è l'amorevole mano che stringi.
Guarda avanti quindi, e cammina pieno di fiducia, con un cuore felice, che batte di speranza e non palpita di paura.
La Volontà di Dio risiede per sempre in coloro le cui mani sono unite.
Finché non si sono uniti, pensavano che Lui fosse il loro nemico. Ma quando si sono uniti e hanno condiviso uno scopo, sono diventati liberi di apprendere che la loro volontà è una. E così diventeranno consapevoli della Volontà di Dio. Né potranno dimenticare a lungo che non è che la loro.
(Un corso in miracoli)
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