sabato 12 gennaio 2013
E' una lotta costante
Orbene, questi tre stati che costituiscono l'esperienza - l'attore, l'azione e il fine - rappresentano indubbiamente un processo di divenire.
Altrimenti non c'è divenire, non è così?
Se non c'è alcun attore, e non c'è azione rivolta a un fine, non c'è divenire; e la vita così come la conosciamo, la nostra vita quotidiana, è un processo di divenire.
Sono povero e agisco con un fine in vista, quello di diventare ricco. Sono brutto e voglio diventare bello.
Dunque la mia vita è un processo per diventare qualcosa. La volontà di essere è la volontà di divenire, a diversi livelli di coscienza, in diverse condizioni, in cui c'è sfida, risposta, attribuzione di un nome e registrazione.
Ma questo divenire è sforzo, è sofferenza, non è così? E' una lotta costante: sono questo e voglio diventare quello.
(Jiddu Krishnamurti)
venerdì 11 gennaio 2013
Il desiderio di raggiungere un fine
L'azione volta a un risultato è volontà; altrimenti non c'è volontà, no? Il desiderio di raggiungere un fine dà origine alla volontà, che è l'attore - io voglio raggiungere un risultato, voglio scrivere dei libri, voglio essere ricco, voglio dipingere un quadro.
Questi tre stati ci sono ben noti: l'attore, l'azione e il fine. Di questo è fatta la nostra vita quotidiana. Sto semplicemente vedendo ciò che è; ma cominceremo a comprendere come trasformare ciò che è solo quando lo esamineremo con lucidità, evitando ogni illusione, pregiudizio o parzialità.
(Jiddu Krishnamurti)
Questi tre stati ci sono ben noti: l'attore, l'azione e il fine. Di questo è fatta la nostra vita quotidiana. Sto semplicemente vedendo ciò che è; ma cominceremo a comprendere come trasformare ciò che è solo quando lo esamineremo con lucidità, evitando ogni illusione, pregiudizio o parzialità.
(Jiddu Krishnamurti)
giovedì 10 gennaio 2013
L'azione che ha un fine
E' l'azione che crea l'attore. Ossia, l'attore acquisisce esistenza quando l'azione ha un risultato, un fine in vista. Se nell'azione non c'è la prospettiva di un risultato, non c'è neanche l'attore; ma se c'è un fine o risultato in vista, allora l'azione dà origine all'attore. Di conseguenza, attore, azione e fine o risultato, costituiscono un processo unitario, un unico processo che si realizza quando l'azione ha un fine in vista.
(Jiddu Krishnamurti)
mercoledì 9 gennaio 2013
Memoria
La nostra vita consiste in una serie di azioni o, in altri termini, è un processo d'azione a diversi livelli di coscienza. La coscienza consiste a sua volta nell'avere esperienza delle cose, nel dare loro un nome e nel registrarle. La coscienza è quindi innanzitutto sfida e risposta, ossia esperienza, attribuzione di un nome, e infine registrazione, cioè memoria.
Ma questo processo non è forse azione? La coscienza è azione; e senza sfida e risposta, senza esperienza, senza attribuzione di un nome, di un termine, senza registrazione, cioè memoria, non c'è azione.
(Jiddu Krishnamurti)
Ma questo processo non è forse azione? La coscienza è azione; e senza sfida e risposta, senza esperienza, senza attribuzione di un nome, di un termine, senza registrazione, cioè memoria, non c'è azione.
(Jiddu Krishnamurti)
martedì 8 gennaio 2013
Che cos'è azione?
La vita della maggior parte di noi consiste in una serie di azioni, apparentemente sconnesse, le une indipendenti dalle altre, che portano disgregazione e frustrazione. E' un problema che riguarda ciascuno di noi, perché viviamo attraverso l'azione e senza azione non c'è vita, né esperienza, né pensiero. Il pensiero è azione; e se ci si limita a perseguire l'azione a un particolare livello di coscienza, quello esteriore, facendosi coinvolgere nell'azione esterna senza comprendere l'intero processo dell'azione in sé, si va inevitabilmente incontro a frustrazione e infelicità.
(Jiddu Krishnamurti)
(Jiddu Krishnamurti)
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lunedì 7 gennaio 2013
Non c'è nient'altro da cercare
L'obiettivo del programma di studi, indipendentemente dall'insegnante che scegli, è "conosci te stesso".
Non c'è nient'altro da cercare.
Ognuno sta cercando se stesso ed il potere e la gloria che pensa di aver perduto. Ogniqualvolta sei con qualcuno, hai un'altra opportunità di trovarli. Il tuo potere e la tua gloria sono in lui perché sono tue. L'ego cerca di trovarle solo in te stesso, perché non sa dove guardare. Lo Spirito Santo ti insegna che se guardi solo te stesso non puoi trovare te stesso, perché questo non è quello che sei.
Ogniqualvolta sei con un fratello, impari ciò che sei perché insegni ciò che sei. Egli rispondere con dolore o con gioia, a seconda di quale insegnante stai seguendo. Egli sarà imprigionato o liberato a seconda della tua decisione, e la stessa cosa accadrà a te. Non dimenticare mai la tua responsabilità nei suoi confronti, perché è la stessa responsabilità che hai verso te stesso. Dagli il suo posto nel Regno ed avrai il tuo.
(Un corso in miracoli)
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