sabato 21 luglio 2012
Guardare qualcosa come se fosse la prima volta
Vi sono due tipi di apprendimento: uno consiste nel memorizzare ciò che viene imparato per poi osservare tramite la memoria - ed è questo che molti di noi chiamano apprendimento - e l'altro consiste nell'imparare attraverso l'osservazione, senza immagazzinarlo come ricordo. Per dirla in un altro modo: un modo di apprendimento è imparare qualcosa a memoria, in modo che rimanga immagazzinato nel cervello come conoscenza e successivamente agire secondo tale conoscenza abilmente o maldestramente; quando si frequenta la scuola e l'università, si accumulano molte informazioni, e in base a tale conoscenza si agisce in modo benefico per se stessi e per la società, ma si è incapaci di agire semplicemente, direttamente.
L'altra specie di apprendimento - cui non si è altrettanto abituati, perché si è schiavi delle abitudini, delle tradizioni, di ogni conformismo - consiste nell'osservare senza l'accompagnamento della conoscenza pregressa, guardare qualcosa come se fosse la prima volta.
Se uno osserva qualcosa in questo modo, non vi è la coltivazione della memoria; non è come quando uno osserva e tramite tale osservazione accumula il ricordo in modo che la prossima volta che l'osserva lo fa attraverso quello schema della memoria, e perciò non l'osserva più ex novo.
(J. Krishnamurti)
vi darò riposo
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
(Matteo 11, 28-30)
venerdì 20 luglio 2012
Colui a cui poco è perdonato, poco ama
E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di' pure».
«Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta.
E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?»
Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente».
E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama».
(Luca 7, 40 -47)
giovedì 19 luglio 2012
L'USO DELL'ABILITÀ
Chi ben viaggia non lascia solchi né impronte,
chi ben parla non ha pecche né biasimi,
chi ben conta non adopra bastoncelli né listelle,
chi ben chiude non usa sbarre né paletti
eppure non si può aprire,
chi ben lega non usa corde né vincoli
eppure non si può sciogliere.
Per questo il santo
sempre ben soccorre gli uomini
e perciò non vi sono uomini respinti,
sempre bene soccorre le creature
e perciò non vi sono creature respinte:
ciò si chiama trasfondere l'illuminazione.
Così l'uomo che è buono
è maestro dell'uomo non buono,
l'uomo che non è buono
è profitto all'uomo buono.
Chi non apprezza un tal maestro,
chi non ha caro un tal profitto,
anche se è sapiente cade in grave inganno:
questo si chiama il mistero essenziale.
(TAO TE CHING)
mercoledì 18 luglio 2012
L'arte della guerra (XII)
1. Sun Tzue disse:
20. L'ira nel tempo può trasformarsi in gioia, e all'indignazione può seguire la soddisfazione.
21. Ma un regno che è stato distrutto una volta non può risorgere; e nemmeno un morto può essere riportato in vita.
22. Pertanto il comandante illuminato è paziente e il buon generale pieno di cautele. Questa è la via per conservare il paese in pace e l'esercito integro.
Ci sono cinque modi di attaccare con il fuoco.
a) Applicare il fuoco quando i soldati sono nel campo.
b) Bruciare le provviste.
c) Bruciare i carri da trasporto.
d) Bruciare gli arsenali e i magazzini.
e) Scagliare oggetti incendiari contro i nemici.
20. L'ira nel tempo può trasformarsi in gioia, e all'indignazione può seguire la soddisfazione.
21. Ma un regno che è stato distrutto una volta non può risorgere; e nemmeno un morto può essere riportato in vita.
22. Pertanto il comandante illuminato è paziente e il buon generale pieno di cautele. Questa è la via per conservare il paese in pace e l'esercito integro.
martedì 17 luglio 2012
Una mente che non sceglie è una mente libera
Noi pensiamo di essere liberi perché facciamo delle scelte; la scelta esiste soltanto quando la mente è confusa. Quando la mente è chiara la scelta non esiste. Quando voi vedete le cose con grande chiarezza, senza distorsioni, senza illusioni, allora la scelta non esiste. Una mente che non sceglie è una mente libera, ma una mente che sceglie, e quindi mette in atto una serie di conflitti e di contraddizioni, non è mai libera perché è confusa in se stessa, divisa, frammentata.
( Andare incontro alla vita, J. Krishnamurti)
( Andare incontro alla vita, J. Krishnamurti)
lunedì 16 luglio 2012
Non giudicate
«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato.
Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.
Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?
Come puoi dire a tuo fratello: "Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello.
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono;
perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi.
(Luca, 6, 37-44)
Come puoi dire a tuo fratello: "Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello.
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono;
perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi.
(Luca, 6, 37-44)
domenica 15 luglio 2012
La piccola farfalla notturna
Che tipo di suono è Don Juan?
E' un canto. Un richiamo costante che è prodotto dalla piccola farfalla notturna. Comunemente non lo si può udire, ma la farfalla notturna laggiù tra i cespugli è una farfalla rara; udirete chiaramente il suo richiamo e, posto che voi siate senza macchia, rimarrà con voi per il resto della vostra vita.
(L'isola del Tonal, C. Castaneda)
E' un canto. Un richiamo costante che è prodotto dalla piccola farfalla notturna. Comunemente non lo si può udire, ma la farfalla notturna laggiù tra i cespugli è una farfalla rara; udirete chiaramente il suo richiamo e, posto che voi siate senza macchia, rimarrà con voi per il resto della vostra vita.
(L'isola del Tonal, C. Castaneda)
Iscriviti a:
Commenti (Atom)