lunedì 14 gennaio 2013
Esperienza
Si prenda un esempio assai familiare: la rabbia. Nel momento in cui si è arrabbiati, non esistono né colui che esperisce, né l'esperienza, ma soltanto l'esperire. Non appena ne siamo fuori un secondo dopo la sensazione di rabbia, ecco manifestarsi il soggetto che esperisce e l'esperienza, l'attore e l'azione con un fine in vista, quello di liberarsi dell'ira o di soffocarla. Siamo ripetutamente in questo stato dell'esperire, ma ne veniamo sempre fuori, gli attribuiamo un nome e lo registriamo, dando in tal modo continuità al divenire.
Se riusciamo a comprendere l'azione nel senso fondamentale del termine, allora quella comprensione fondamentale influenzerà anche le nostre attività superficiali; ma prima è necessario comprendere la natura fondamentale dell'azione.
(Jiddu Krishnamurti)