sabato 22 dicembre 2012

Perché la conoscenza è tenuta così accuratamente segreta?

"Vi sono due risposte, disse G.; in primo luogo, questa conoscenza non è tenuta segreta, e in secondo luogo non può, per la sua stessa natura, diventare proprietà comune. Esamineremo subito questo secondo punto. Vi proverò in seguito che la conoscenza, egli accentuò la parola,è molto più accessibile di quanto si creda a coloro che sono capaci di assimilarla; il guaio è che la gente o non la vuole o non la può ricevere."
Ma innanzitutto bisogna capire che la conoscenza non può appartenere a tutti e non può neppure appartenere a molti. Tale è la legge. (...)

"Se, per dorare degli oggetti, prendiamo una certa quantità d'oro,dobbiamo conoscere o calcolare il numero esatto degli oggetti che con questa quantità si potranno dorare. Se tentiamo di dorarne un numero maggiore, la doratura risulterà ineguale, a chiazze, ed essi appariranno peggiori che se non fossero stati dorati del tutto; di fatto, avremo sprecato il nostro oro." La distribuzione della conoscenza si basa su un principio rigorosamente analogo. Se la conoscenza dovesse esser data a tutti, nessuno riceverebbe nulla. Se essa è riservata a pochi, ciascuno ne riceverà abbastanza non solo per conservare ciò che riceve, ma per accrescerlo. 

(Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P.D. Ouspensky)