Clara spiegò che
la ricapitolazione ci rivela un aspetto cruciale del nostro essere:
il fatto che per un istante, prima di immergerci in qualsiasi atto,
siamo capaci di valutarne esattamente il risultato, le nostre
possibilità, i motivi e le aspettative. Questa conoscenza non è mai
conveniente per noi, o soddisfacente, e immediatamente la
sopprimiamo. (…) Clara disse che questo momento di conoscenza
diretta era chiamato ‘il veggente’ da coloro che per primi
formularono la ricapitolazione, perché ci permette di vedere
direttamente dentro le cose con occhi non offuscati. Eppure,
nonostante la chiarezza e l’accuratezza dei suoi giudizi, non
prestiamo mai attenzione al veggente, né gli diamo la possibilità
di farsi sentire. Con questa continua repressione, ne soffochiamo la
crescita e gli impediamo di sviluppare il suo pieno potenziale.
(Il passaggio degli stregoni, T.
Abelar)