Nulla di ciò che è reale può essere minacciato.
Nulla di irreale esiste.
In questo si trova la pace di Dio.
Così inizia Un corso in miracoli. Esso fa una distinzione fondamentale fra ciò che è reale e ciò che non lo è: tra la conoscenza e la percezione. La conoscenza è la verità, sotto un'unica legge: la legge dell'amore o di Dio. La verità è inalterabile, eterna e per niente ambigua. Può non essere riconosciuta, ma non può essere modificata. Si applica ad ogni cosa creata da Dio, e solo ciò che Lui ha creato è reale. Va al di là di ogni apprendimento perchè è al di là del tempo e dell'andamento delle cose. Essa non ha opposti, non ha inizio nè fine. Semplicemente è.
Il mondo della percezione, d'altro canto, è il mondo del tempo, del cambiamento, dell'inizio e della fine, è basato sull'interpretazione, non sui fatti; è il mondo della nascita e della morte, basato sul credere nella scarsità, nella perdita, nella separazione e nella morte. La percezione viene imparata, non è donata, è selettiva nella sua enfasi sulla percezione, instabile nel suo funzionamento ed inesatta nelle sue interpretazioni.
(tratto da Un corso in miracoli)